Studio da tempo queste tecnologie e vi confesso che mi era venuta l’idea di combinare LLM come chatGPT a conoscenza contestuale, servizi di clonazione della voce (ElevenLabs) e magari servizi di clonazione video (D-ID) per realizzare dei cloni digitali di persone che ormai non sono più con noi, tuttavia ho pensato che non aveva molto senso. Invece, evidentemente la startup statunitense Delphi, dal nome dell’antico oracolo greco, ha appena annunciato un round di finanziamento da 2,7 milioni di dollari e il lancio del suo servizio di clonazione digitale AI che fa proprio questo. Questa tecnologia consente agli utenti di caricare le proprie comunicazioni digitali, che vanno da e-mail e trascrizioni di chat a video e file audio di YouTube, e creare un chatbot AI che imita fedelmente la personalità, lo stile di scrittura e persino la voce dell’utente. Questo clone digitale può essere distribuito su varie piattaforme, siti Web e anche Slack, e può persino rispondere alle telefonate. È proprio il caso di dire che spesso i confini tra fantascienza e realtà diventano sempre più sottili ed evanescenti.